domenica 30 dicembre 2007

foto

relax...
la mia macchina sotto la neve
la cena di saluto prima di natale
Angela e me medesimo
le 3 grazie disorientate
una posa inconsueta....
wrestling su una povera indifesa
cheeeeeese


un brevissimo video di me medesimo mentre parto da casa mia

sabato 29 dicembre 2007

New York stories

ok lo ammetto, ho perso l'ispirazione. mi é passata la voglia di scrivere, ma non intendo abbandonare questo blog. solo lo aggiorneró di meno, anche perché scrivere qualcosa tanto per scrivere non mi piace e nemmeno mi riesce bene.

e comunque qui non é successo nulla di ecclatante ultimamente, mi diverto molto ma gli eccessi dell'inizio sono un ricordo... e forse é meglio cosí!!! ogni tanto Ken mi invita al bar o al night ma se fosse successo qualcosa di memorabile lo avrei giá raccontato.

In compenso ho ricevuto la visita di Stephane, il primo che si é degnato di muovere il culo dal belpaese.... arriva di martedí e venerdí mattina abbiamo un aereo prenotato da Buffalo per New York alle 5.50am... quindi giovedí verso le 6pm, esco dall'ufficio e con la macchina affittata da Ste ci dirigiamo downtown, prima a restituire l'auto, poi a magná qualcosa e infine a prendere il Greyhound per Buffalo. Dopo aver rischiato di non fare in tempo a restituire l'auto, essendoci dimenticati di fare il pieno, incontriamo Angela e Marina da Terroni, noto ristorante/pizzeria di origine italiana (solo dei terroni possono aprire un ristorante e chiamarlo Terroni....), dopo un po' ci raggiunge anche Nevila. Verso le 10pm io e Ste dobbiamo andare, alle 11.15 ci parte il Greyhound, andiamo al terminal e appena il nostro pullman arriva subito incominciano ad assieparsici (ma come mi vengono in mente certi termini??) le persone vicino, perché si sale solo finché c'é posto, poi si rimane a terra. Alla partenza il pullman é stracolmo, sembra un esodo, arriviamo al confine con gli Usa e lí comincia la deportazione. Ci fanno scendere tutti e ci fanno mettere in fila per il controllo doganale, nella stanza non ci si sta tutti, quindi oltre la metá resta in fila fuori al gelo. Al mio turno come al solito mi tengono 15minuti a farmi domande e trabocchetti per cercare di farmi confessare, ma io resisto e alla fine il tizio é costretto a farmi andare. verso le 2.30 arriviamo rincoglioniti a Buffalo ed é la morte civile, prendiamo un taxi che ci molla all'aeroporto, collassiamo sulle sedie fino all'orario di partenza e alle 7.15 sbarchiamo al JFK, alle 8.15 siamo a casa di Elena (che ci ospita x il weekend) e alle 8.20 stiamo ronfando di brutto sul divano io e sul materassino gonfiabile Ste.

Il giorno dopo, subito dopo la cena, decidiamo di tentare la sorte al 230, celebre "club" in cui non ero riuscito a entrare a Ottobre complice un bastardo di buttafuori... Arriviamo e il buttafuori é ancora lui, ovviamente non mi riconosce e ci chiede i documenti di identitá per entrare, una volta entrati io mi giro e gli chiedo "qual'é l'etá minima per poter entrare?" e lo stronzo si conferma stronzo e mi risponde "21, puoi anche avere 50 anni ma se non mi mostri un documento d'identitá non entri".... no comment. la botta di "vaff.." mi rimane sigillata in bocca e finalmente entriamo nel locale. posto molto fighetto, ingresso gratuito, un drink 12$, musica cosí cosí ma gente un po' sfigata. Verso l'una decidiamo di cambiare aria, fermiamo un taxi e ci facciamo portare davanti al Pacha.

Ci mettiamo in fila (fila per modo di dire, avremo avuto 2 persone davanti a noi) e ci chiedono un doc d'identitá per ben 3 volte nel raggio di 10 metri, dobbiamo mostrarlo a 3 persone diverse...mah... alla fine della fila c'é un quarto uomo con una fotocamera che ci impone di mettere il doc d'identitá sotto l'obiettivo e poi scatta una foto. Per un attimo mi chiedo se per caso non siamo finiti al confine invece che al Pacha. Una volta entrati un buttafuori col supporto di una tipa molto fiera ci dice di tirare fuori dalle tasche dei pantaloni tutto quello che avevamo, di allargare le braccia e di lasciarsi perquisire (sí sí deve essere il confine col Messico). Comunque io eseguo, il tizio mi infila una mano nella tasca del giaccone, tira fuori un pacchetto di chewing gum di quelli stile medicina, impacchettati singolarmente, e me lo caccia in un cestino lí affianco. Io lo guardo e gli dico "ma erano chewing gum", si lo so, e non si puó entrare con dei chewing gum?, no. Vabbé.... se lo dice lui. Poi tocca a Ste, stessa scena e dalle sue tasche escono fuori una confezione di medicine e un Vicks Spray nasale. Il tizio fa per sequestrargliele e a quel punto mi inalbero, gli dico "guarda che sono medicine importanti quelle, sono per l'asma", "non mi importa non puó entrare con quelle" interviene la fiera, e io "scusa ma lo sai cos'é l'asma? non é mica uno scherzo", al che tocca alla fiera inalberarsi "hey non parlarmi come se fossi un'idiota, so cos'é l'asma", "bene allora se lo sai, sai che non puó fare a meno di quelle medicine", "se le riprende quando uscite", "no, gli servono dentro quelle medicine, non quando esce". a quel punto la fiera esce, si consulta con qualcuno e quando torna ci porge solo le medicine, lo spray non entra, lo riprendiamo all'uscita. e vabbé, niente spray. all'uscita io passo davanti al cestino pieno di chewing gum sequestrati per cercare il mio pacchetto ma non lo vedo e nel frattempo un buttafuori mi allontana dicendo che i chewing gum non potevo riprendermeli. poi chiediamo alla fiera lo spray di Ste e questa risponde "l'han buttato via", al che mi inalbero di nuovo "cosa?? come sarebbe l'avete buttato via??", "non io, l'ha buttato via qualcun altro", "stai scherzando?", e la furba entra in una stanza e ne esce col miracolato Vicks in mano, finalmente possiamo andarcene da Alcatraz.

si conclude cosí un tranquillo sabato sera nella grande mela, dove ormai il livello di paranoia nei locali e il delirio di onnipotenza dei buttafuori non ha piú confini....

per concludere il weekend in bellezza, domenica pomeriggio mi reco all'aeroporto La Guardia per far ritorno a Toronto via Washington, Ste rimane ancora 2 giorni a NYC. Decido sciaguratamente di prendere l'autobus che dal centro mi porta all'aeroporto, ma al momento di salire mi accorgo di avere solo 1,90$ americani, e il biglietto costa 2, chiedo all'autista se accetta carta di credito ma ovviamente non se ne parla, faccio per girarmi e scendere mesto mesto quando un ragazzo di colore davanti a me mi dice, non ti preoccupare te lo pago io, e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere mi striscia il suo abbonamento nella macchinetta, inutili i miei tentativi di dargli almeno il dollaro e 90 che mi era rimasto..... bé questa é New York City!!!

per percorrere 10km di strada impieghiamo oltre 1 ora ma finalmente arrivo all'aeroporto. arrivato a Washington il volo x Toronto é in ritardo e sento che cercano persone disposte a prendere il volo del mattino successivo, evidentemente per problemi di posti o di peso. Giunto a Toronto attendo il mio bagaglio inutilmente, una gentile hostess mi chiede di seguirla per verificare se il mio bagaglio fosse tra quelli che erano stati selezionati per essere lasciati a terra a Washington per quella famosa mancanza di spazio o per eccesso di peso... chiaramente la mia valigia é proprio una di quelle.... mentre il tizio affianco a me dá di matto sostenendo di avere beni tecnologici del valore di migliaia di $ nel bagaglio che gli hanno lasciato a Washington, io compilo il mio modulo e me ne vado a prendermi un taxi fino al mio ufficio dove avevo lasciato parcheggiata la mia Chevrolet Malibu Blu. Tempo di passare a comprarmi uno spazzolino e del latte per la mattina successiva, arrivo a casa all'una del mattino passata. La sera successiva per fortuna il bagaglio mi viene consegnato a casa e anche se la valigia (cinese) é mezza distrutta, se non altro non manca nulla.

Quando qualcuno vuole venire a New York con me, me lo faccia sapere!!!!!

lunedì 3 dicembre 2007

odissee al via

venerdí sera passo a prendere Nevila (albanese trapiantata qui da 6 anni, new entry) a casa sua x le 22 e poi ci incontriamo con gli altri al Blackwood, un discoclub su 2 piani in downtown. serata agitata, molti in vena di rissa e ragazzi molto molesti con le ragazze, cosa inusuale per il Canada... ci sará stata una colonia di italiani....

sabato sera cena a casa di Loris con Nevila e Angela, poi ci raggiunge Vivi, lasciato solo da Olga. con il suo arrivo la serata si anima perché nasce una discussione sui gay e sulla tolleranza verso di loro che rischia di sfociare nel dramma, ma per fortuna ci pensa poi il buon Al Gore e il suo Unconvenient Truth a riportare la calma al 1726 di Elizabeth St. Mentre siamo assorti a guardare le sciagure degli effetti del riscaldamento globale non ci accorgiamo che fuori inizia una vera e propria bufera di neve (comica l'associazione...), all'improvviso guardiamo tutti fuori e il paesaggio é completamente bianco! la visibilitá é poca e la bufera é in atto.

Verso le 2.30am ce ne andiamo, io devo portare a casa prima Angela e poi Nevila. La mia macchina slitta un po' sulle strade innevate ma tutto sommato sembra cavarsela (scopriró poi trattarsi di normalissime gomme da asciutto, e non quelle che montano quasi tutti qui, modello tutte-le-stagioni) in 15 minuti portiamo Angela a casa ma nel frattempo non smette di nevicare e la situazione delle strade si fa sempre peggiore. in condizioni normali il tragitto fino a casa di Nevila non richiede piú di 10min, ma a ogni minima salita ci sono decine di macchine bloccate perché non riescono a proseguire, la cittá é completamente in tilt, gli spazzaneve passano ma con le pale alzate... non chiedetemi perché, dicono che si attivino solo a nevicata terminata.

il risultato é che arrivare a casa di N. si trasforma in un incubo, la mia Chevrolet Malibu comincia davvero a faticare e a slittare da tutte le parti e in piú di un'occasione siamo costretti a fare inversione a U, tornare un po' indietro, prendere la rincorsa e pregare che nessuno si piantasse davanti a noi per superare la salita. Dopo 4/5 deviazioni riusciamo in 45 (quarantacinque, invece di 10) minuti ad arrivare a destinazione. Nevila gentilmente si offre di ospitarmi e mi suggerisce che non é il caso che io guidi fino al mio paesino con sto tempo e ste strade, ma io so' stoico, o pebbacc! declino l'invito ma le dico che tenga cell acceso che se proprio non ce la facessi torno indietro. tempo 10minuti e la strada diventa un delirio, mi ritrovo a fare quasi dei fuoripista con le gomme da asciutto, arrivo all'autostrada e le mie speranze nel trovarla pulita vanno in fumo in tempo zero, la neve non smette un secondo di cadere abbondante e a quel punto desisto, rimanere impantanato in autostrada tutta notte non é ancora il mio sogno...., prendo la prima deviazione, chiamo Nevila e tra 1000 peripezie torno indietro con la coda tra le gambe, parcheggiare sotto casa sua é un altro divertimento, praticamente finisco x piazzare la macchina in mezzo a 20cm di neve e finalmente alle ore 4.30 saliamo in casa. mi butto sul divano e non mi sveglio piú fino alle 13.30 del giorno dopo!

domenica abbiamo un appuntamento x pattinare sul ghiaccio ma il tempo non é dalla nostra visto che stavolta piove! io vado a comprarmi un paio di miande e uno spazzolino, mi doccio e poi andiamo di nuovo da Loris dove stavolta ci raggiungono anche Stella, Ona, Marina e Derek (detto zoolander). la sera poi tornare a casa é uno scherzo, le strade son state pulite e la pioggia ha fatto il resto.

dopo la prima neve della settimana scorsa , la prima bufera che mi blocca downtown! sembra che i weekend siano destinati a rianimarsi di nuovo, anche se in maniera diversa dai primi tempi!!