martedì 16 ottobre 2007

trasferta a Montreal

venerdi' sera io e Loris partiamo alla volta di Montreal, di nuovo con la sua Nissan Altima, incuranti della scottante esperienza dello scorso weekend (che per chi non lo sapesse, tra le altre cose, ci ha visto guidare x 13 ore per arrivare a Toronto da New York, quando normalmente ne bastano 9). spendiamo la giornata di sabato a girare per la citta' e alla sera incontriamo alle 7 al ristorante la cumpa con cui passeremo la serata, una decina di persone tutte legate al mondo di Ken e compagnia bella, meta' delle quali io gia' avevo conosciuto in varie occasioni. la cena fila via liscia tra bicchieri di vino e di birra e un'accesa discussione tra me e una tizia sui 40anni tifosa dei Boston Red Sox su chi sia meglio tra quegli sfigati e gli Yankees.

come al solito all'uscita il tasso alcolico e' elevato, stavolta anche il mio perche' i bicchieri di vino sono minimo 5, probabilmente 6. chi ci guida e' Apu, simpaticissimo indo canadese che avevo conosciuto qualche settimana fa a Toronto ma che vivie qui. ci porta in un locale stile irlandese a passare un'oretta trangugiando alchol e conoscendo gente. da li ci spostiamo a un altro locale gestito da un amico di Apu. appena arrivati io entro e salgo subito le scale fino ai bagni, apro la porta e questa va a sbattere contro qualcosa che si trova per terra: la testa di un tizio sui 20 anni accasciato in malo modo sul pavimento, apparentemente defunto. lo guardo e gli urlo "heeey", nessuna risposta, lo scrollo e nessuna risposta, combino la scrollata e il richiamo e questo finalmente apre gli occhi. gli chiedo se sta bene e che cazzo ci fa disteso in cesso ma il ragazzo non e' in grado di intendere e di volere, ubriaco perso. con una lucidita' che non mi sarei mai aspettato da me stesso gli prendo il cellulare e vedo che ha 7 chiamate senza risposta. l'ultima proviene da Kate, gli chiedo se era con lei quella sera e lui farfuglia un confuso si. faccio il suo numero e le dico che il suo amico e' beatamente sdraiato nei cessi di un locale di cui non sapevo il nome in Crescent Street, che vengano a prenderlo. poi lo aiuto a scendere le scale e una volta fuori gli altri mi dicono il nome del locale, richiamiamo Kate e finalmente vengono a ritirarlo.

a quel punto ci dirigiamo in una discoteca, Apu conosci i tizi all'ingresso quindi entriamo al volo e senza pagare un dollaro. dentro e' un macello, musica a palla, soffitto basso, bella musica ma i ricordi si fanno vaghi, ricordo che scattiamo un sacco di foto e che i Cuba Libre vanno che e' un piacere. verso le 3 decidiamo che puo' bastare, anche perche' nel frattempo la cumpa si e' dimezzata. Infilano me e Loris su un taxi e nel giro di 3 minuti siamo al B&B. Loris e' in condizioni abbastanza pietose, complici litri di birra. entriamo, mi giro x chiudere a chiave la porta principale e appena mi rigiro lo vedo che lancia nel corridoio una manciata di biglietti da visita del B&B e poi se ne corre ridacchiando giu' per le scale. io non finisco di raccoglierli e metterli a posto che lo trovo in fondo alle scale che balla delirante con indosso una maschera da schermidore presa non so dove. gliela tolgo, la appoggio sulle scale e lo trascino in camera.
il mattino successivo il risveglio non e' dei migliori, ma riusciamo a metterci in piedi e andiamo a fare colazione. lui verso l'una parte per Toronto mentre io entro nel mio albergo.

lunedi mattina vengono a prendermi alle 8am per andare all'ufficio di Montreal, che in realta' si trova a un'ora da Montreal. Qui conosco il big boss della ditta che tratta rottame e che ospita l'ufficio della mia ditta di Toronto. Il tizio e' degno amico di Ken, anche se in maniera completamente diversa.
Alle 5 ce ne andiamo e lui mi dice di salire in macchina con lui cosi "facciamo due chiacchiere". Salgo sulla sua lussuosa BMW X5 e invece dell'autostrada prendiamo una strada interna cosi posso vedere un po' di paesaggio e tutte le acciaierie li presenti. lui nel frattempo mi racconta che fa Kite Surfing (praticamente si scia attaccati a un aquilone enorme) sia in acqua che sulla neve, possiede un piccolo aereo a 6 posti che pilota lui personalmente (vola spesso in un paio d'ore a Toronto, poverino), guida una Harley Davidson, fa il sub e chi piu' ne ha piu' ne metta. a un certo punto ci fermiamo in uno spiazzo e dal bagagliaio tira fuori un aquilone che porta sempre con se', ampiezza 2 metri, lunghezza del filo una trentina di metri. mi mostra come lo si fa volare e poi mi fa provare... un mazzo grande cosi ma una gran figata! non pensavo far volare un (grosso) aquilone fosse cosi difficile e cosi divertente...
dieci minuti e ripartiamo verso casa, dall'alto di un ponte mi mostra il circuito di formula 1 di Montreal e nemmeno 3 minuti dopo, attraversato un parco... mi porta con la sua BMW sul circuito stesso!!!! Io non riesco a crederci e gli chiedo se e' davvero il tracciato dove corrono le F1 e lui conferma e in effetti dopo pochissimo passiamo sopra alla griglia di partenza e affianco ai box. Incredibile... in quel momento non c'e' nessuno ma quel circuito, seppure con dei paletti a limitarne l'ampiezza, e' aperto a tutti!!! Fossimo in Italia, ci sarebbero gare clandestine tutte le sere e svariati incidenti e arresti. In pratica non durerebbe una settimana. Arriva la chicane e lui sara' anche sub e motociclista e cazzi&mazzi ma a guidare e' abbastanza impedito.... ancora un po' ci ribaltiamo perche' chiude la seconda curva un po' troppo presto ma per fortuna la BMW tiene da dio e filiamo via indenni.
arriviamo a casa sua e mi mostra la sua Harley, poi entriamo in casa e... che dire... vabbe' non dico nulla perche' non saprei come descriverla. una villa mostruosa su 3 piani con una cucina piu' grossa del mio salotto di Genova. su una cornice digitale da 14 pollici scorrono fotografie di sue vacanze dove si vede lui che fotografa pesci tropicali in Belize e nuota fra gli squali alle Bahamas. mi limito a questo. ah nel suo ufficio ha un monitor per il suo computer di esattamente 36 pollici... dopo 10minuti trascorsi a guardarci alcuni video e foto di altre sue vacanze, tornare alla mia scrivania col 17 pollici mi sembrava di guardare nello schermetto della mia macchina fotografica....

stasera arrivano da Toronto Ken, BJ e il contabile pakistano x una cena e un dopo cena che si prevedono epocali. e' la prima volta che esco con Ken e BJ di sera fuori da Toronto, dove loro comunque sono bene o male incatenati a un rientro a casa decoroso presso le mogli, non potendo quindi dare il meglio di se'. qui invece sono lontani da casa e tutti mi dicono essere tutta un'altra storia.... ho paura a sapere... se sopravvivero' tentero' di narrare le gesta.

1 commento:

Dria ha detto...

Serate normali mai,eh??
occhio però che prima o poi il ricco buliccio lo troverai...e li saran dolori...